12 aprile 2016

Inutile piangere sulle cipolle tagliate

Da settimane ormai mi sfinisco giorno dopo giorno. Mi accanisco. Attacco la settimana al weekend alla settimana al giorno dopo al giorno dopo al giorno dopo. Dormo troppo poco. Mi aspetto un'esperienza extracorporea da un momento all'altro. O di camminare per errore in un fight club. O entrambe le opzioni, che potrebbero formare una combo favorevole o non auspicabile a seconda dell'ordine di accadimento.
Stasera vediamo di tirare un po' il freno. Una serata romantica con me. Cià.

Soundtrack: https://www.youtube.com/watch?v=TOwEr4UaqzM

2 aprile 2016

Out of lack

Sono una persona fortunata, circondata di persone fortunate. Quasi tutte infelici.
Non gravemente infelici. Sottilmente, ma irrimediabilmente insoddisfatte.
Piccole nevrosi attraversano e guidano i nostri pensieri, i nostri discorsi.
Piccole nevrosi che corrono su se stesse come cricetini nella propria ruota, e più corrono e più si alimentano. Maledetti cricetini Duracell.
Siamo fortunati perché abbiamo tutto quello che ci serve, gran parte del quale non ci serve. Letteralmente, siamo asserviti a esigenze indotte, bulimici di stimoli. Logorati dal desiderio di essere altrove, a rivivere un momento di gloria del passato, ad assaporare quell'evento futuro che non vediamo l'ora di vivere. Costantemente tesi verso quello che era, sarà, o non sarà mai. Ma che non è.

L'unico sollievo mi arriva dall'assenza. Dal vuoto. Il silenzio quando torno a casa e resisto alla tentazione di accendere la tv o la musica per riempire gli spazi, dentro e fuori di me. Ma se mi ci affaccio... if you gaze long into an abyss, the abyss also gazes into you. Herr Nietzsche, mi permetta di strumentalizzare e ribaltare il significato delle sue parole -- non lo sente il sollievo? la pace? Niente ha più importanza, non sei un delicato e irripetibile fiocco di neve -- un delicato e complicatissimo fiocco di neve dall'identità ipertrofica. Sei tassello di un tutto che in superficie è in continuo, fluido rimescolamento, e che a un livello più profondo è calmo e infinito. Sei un granello di sabbia nella corrente, che si confonderà milioni di volte con miliardi di altri granelli. E poi sarai il primo pesce di passaggio le cui branchie filtreranno il granello di sabbia, e sarai il secondo pesce di passaggio, che mangerà il primo. Non importa cosa pensi di possedere, o di controllare.

L'assenza di aspettative, di desideri, di pensieri. E finalmente trovo quel che ho smesso di cercare, ottengo quello di cui ormai non mi faccio più nulla. Sfiorando tutto senza mai afferrare, lasciandomi attraversare senza mai trattenere.
 
"E poi è successo qualcosa, mi lasciai andare perduto nell'oblio... oscuro, silenzioso, completo. Trovai la libertà"