8 settembre 2016

Vite in prestito

Spesso si usa l'immagine retorica dei "capitoli" che cominciano e finiscono per indicare i grandi cambiamenti di prospettiva nella vita.
Ultimamente, ho l'impressione che nella mia le epoche si stiano avvicendando a un ritmo incalzante. Un anno fa mi sembra ormai un'altra vita. Ma anche solo quel che succedeva sì e no tre mesi fa pare la storia di un'altra persona.
La maggior parte dei ricordi recenti che ho mi danno l'estraniante sensazione di non appartenermi, come in una sorta di esperienze extracorporea che si sviluppa sull'asse temporale. Non sono la me di tre anni fa, né di un anno fa, né di tre mesi fa. E' come se fossi stata calata da un elicottero nelle storie di qualcun altro, e mi fossi immedesimata con la protagonista per il tempo del film.
Ora vedo che non ha importanza chi fossero. Non sono nessuna di loro.
Io sono quell'indefinibile denominatore comune, quella scintilla di vita strisciante e mutaforme che le ha animate tutte.


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