13 gennaio 2016

Chiedo venia, molodoi chelovek

Sera, guido verso casa. E' orario di rientro dal lavoro: i veicoli procedono lenti, i tempi ai semafori si dilatano e la mia attenzione balzella qua e là. Davanti a me, un SUV di fascia alta dalla targa insolita. Guardo meglio: è russa.
La mia curiosità è catturata dalla scritta in cirillico che corre lungo il bordo inferiore:
Ауди Центр Восток
Divertita, ci provo.
Au...
Au..di. Ah già, certo, Audi.
Audi... Vostok.

Sempre più concentrata per il timore di non risolvere in tempo il rebus, mi allungo in avanti, scruto, sillabando lentamente.
Audi Tsentr, Vostok!
Il trionfo mi disegna in faccia un sorriso sornione e soddisfatto. Ora posso ripartire tranquilla.
E infatti il traffico riprende a scorrere.
Il SUV si porta subito a destra e accosta. Io passo oltre, poi con la coda dell'occhio vedo nel retrovisore che, appena lo supero, si reinserisce nel flusso.

Ora, sarebbe entusiasmante raccontare di un inseguimento al cardiopalmo ma no, sono arrivata fino a casa senza problemi. Il fatto è che non riuscivo a smettere di ridere.
Chiedo venia, molodoi chelovek.

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