26 gennaio 2016

Life as a videogame

Ci sono esperienze nella vita che vorresti skippare.
Next!
...Ah, non si può?
Oh.
Sempre più spesso mi sembra che nella vita funzioni come nei videogiochi: per andare avanti devi passare di livello. A volte è un piccolo sforzo. A volte basta una dritta da chi è già al livello 89. Ma certe volte proprio non ce n'è. Allora ci metti tanta buona volontà, e fallisci miseramente come un piccolo Charlie Brown. E allora, dici, vaffanculo, sai che c'è? Me ne frego dei livelli! Ecco. Sbonk! Altra testata, nulla di fatto.
Cambi strategia: non ti piace il tuo lavoro? Cambio lavoro. Non ti soddisfa il tuo compagno? Cambi compagno. Cambi taglio, taglia, città, nazione, vita. Ecco, però quella non cambia. Perché poi scopri che, dopo aver spaziato geograficamente e socialmente, visto paesaggi diversi, personaggi diversi, ti trovi a un'altra latitudine, sì, ma sempre del livello 3. Non è la vita che è a livelli, sei tu. Dovunque vada, con chiunque ti accompagni, non sfuggi alla tua presenza. Al tuo livello 3.
Personalmente, mi sono fatta un'idea al riguardo. Non passi al livello successivo finché non impari quel che c'è da imparare al tuo livello. E' la regola, anche nei videogiochi. C'è chi aspetta per decenni che il livello "finisca" e arrivi il successivo. Il guaio è che ci si può rimanere incastrati in eterno.

Soundtrack: https://www.youtube.com/watch?v=99ZYIECx1Vw


3 commenti:

  1. è un discorso da approfondire.

    Ma i pokemon dub no, ti prego.

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    Risposte
    1. sì, era un'idea estemporanea

      ahahahahah che ce voi fa'... ero indecisa tra quello e questo (https://www.youtube.com/watch?v=6m6amiqVccY)

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    2. oh gesùcristo l'ho guardato tutto con grande entusiasmo, quel jappo è un grande

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