19 dicembre 2015

Di sconti e adozioni

Oggi ero in giro per un paio di acquisti.
Senza ben sapere perché, imbocco l'entrata di un negozio di casalinghi in svendita. Passeggio distrattamente, mi fermo davanti a una piccola torre di confezioni di bicchieri di buona marca a prezzo fortemente ribassato. Belli basici, solidi. Belli. Una signora di fianco a me richiama l'attenzione del commesso: "Scusi... Mi scusi, ma questo bicchiere è storto", porge il bicchiere che era in esposizione. Effettivamente il vetro presentava qualche gobbetta qua e là.
"Signora, per questo sono in sconto. Il materiale è perfettamente integro, non taglia, vede? Sono difetti di fabbricazione di questo lotto. D'altronde, sei bicchieri a questo prezzo..."
La signora, perplessa, si allontana.
Apro un cartone: dentro, sei bicchieri dal bordo leggermente irregolare mi guardano con aspettativa. Per un attimo, la mia mente è attraversata dall'immagine di una schiera di bicchieri perfetti, infallibilmente uguali tra di loro, dai raffinati bordi sottili, uscire da un'asettica linea di produzione, pronti per essere confezionati. In un moto d'orgoglio, ho rancato su due scatole dalla pila che avevo davanti e mi sono diretta alla cassa, pensando che non avrei potuto desiderare nulla di diverso.

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